a cura del Dr. Prof. Gen. Salvatore Santo Gallo

Dal verbale di cattura avvenuto nell’anno del Signore milleseicentonovantadue et alli ventidue del mese d’aprile, giudizialmente avanti il m. illustre Signor avvocato G. Francesco Battiasco, Vicario del Marchesato di Caluso, per l’illustrissimo conte di Verrua …

La verbalizzazione riguarda uno “sfrosatore” e cioè un contrabbandiere arrestato dai Dragoni di stanza a Caluso, perché vendeva nelle vie del Paese sapone di “sfrodo” contro gli ordini generali del Re.

Il Vicario, informato dell’accaduto, si reca sul posto, con il suo segretario, ….. et al rimpetto dell’hostaria delle Tre colombe si incontra con Martino Visconti, brigadiere della compagnia dell’Ill.mo sig. conte Vercellis del Reggimento de’ Dragoni verdi di S.A.R.. Il brigadiere, scortato da dieci e più dragoni, rilascia la propria testimonianza sui fatti appena accaduti. Afferma di tener prigioniero un monferrino e un dragone mostra un sacco tutto imbrattato di sapone, mentre un altro tiene alla cavezza una cavalla di media sella, di pello castano, marcata di bianco di quattro piedi nell’estremità, col piede destro di dietro sferrato con una stella bianca et longa in fronte. Sulla cavalla, un basto nuovo con due staffe di ferro e suoi staffili …

Interrogato dal Vicario, l’arrestato dichiara di essere Bernardino Scaglia di Montiglio in Monferrato, “huomo di campagna” venuto a Caluso con la cavalla ad acquistare della biada; e quando gli vien chiesto se conosce la causa del suo arresto, risponde di essere uomo d’onore e di conoscere l’accusa, che peraltro respinge: il sacco è impregnato solo di pioggia e non sa cosa possa esservi stato dentro prima. Allora si fanno venire due rivendaroli di Caluso, Francesco Bianatto e Gaspare Perrino, i quali, dopo aver diligentemente visitato, palpato, et odorato il sacco, possono affermare che in esso vi è stato sapone. Il sacco viene sigillato con l’arma gentilizia del Vicario; lo Scaglia viene tradotto nelle carceri di Caluso, sotto la custodia dell’Intendente fiscale del luogo.

Quindi Vicario, segretario e Intendente fiscale si trasferiscono nella vicina osteria delle Tre colombe e fanno stimare la cavalla dal mastro di posta locale e dal proprietario dell’osteria, Alessandro Bertolino: i due palpano, esaminano l’animale e quindi, sotto giuramento, affermano che l’animale, vecchio e mal ridotto, non vale che due doppie, compresa la sella. Il tutto è verbalizzato e sottoscritto da Gio.Fran.co Battiano Vicario e dall’Intendente fiscale, che appone una croce …