Estratto della pubblicazione “La Zecca dell’Italia Unita” edita dall’Istituto Poligrafico dello Stato

a cura del Dr. Prof. Gen. Salvatore Santo Gallo

Con la nascita dello Stato unitario le numerose Zecche distribuite sul territorio italiano non avevano più ragione di esistere e così con il R. D. del 9 novembre 1861 fu autorizzato l’esercizio delle sole Zecche di Milano, Napoli e Torino; le Zecche di Bologna, Genova e Firenze vennero liquidate. Lo stabilimento principale fu quello di Torino dal momento che i tipi, le matrici, i punzoni ed i conii della produzione di monete del Regno furono realizzati nel gabinetto d’incisione della Zecca torinese, diretto dall’Incisore Capo Giuseppe Ferraris.

Nel 1865 l’Amministrazione delle Zecche passò dal Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio a quello delle Finanze e la coniazione divenne parte dei servizi finanziari del Regno.

Con l’annessione delle province venete e mantovane nel 1866 fu annessa anche la Zecca di Venezia, lasciata in esercizio fino al 1868.

La Zecca di Milano, antica Zecca imperiale del Lombardo-Veneto, era l’opificio industrialmente più avanzato che poteva rispondere a maggiori esigenze di produzione; inoltre permetteva il servizio di stampa medaglie e il trasferimento del Gabinetto d’Incisione, sino a quel momento collocato solo a Torino.

Con il R. D. del 17 febbraio 1870 n. 5527 Milano divenne l’unica Zecca del Regno d’Italia, conservando anche gli uffici di verifica e cambio metalli preziosi.

Con il trasferimento della Capitale d’Italia a Roma la sede della Zecca del Regno non poteva non essere la Città Eterna ed in breve tempo venne assorbita nei Servizi del Ministero delle Finanze la vecchia Zecca Vaticana collocata nei pressi dei giardini vaticani, in via delle Fondamenta.

Con la legge del 28 giugno 1892 n. 330 la Zecca di Milano soppressa e la fabbricazione di monete e gli altri incarichi furono concentrati nella Zecca di Roma.

Successivamente la legge del 2 Giugno 1904 n. 417 prescrisse la costruzione di un nuovo edificio per la Regia Zecca e autorizzò l’alienazione dei locali in via delle Fondamenta.

Il 26 luglio 1904 il Comune di Roma concesse, in forma gratuita, un’area tra le vie Lamarmora, Cairoli, Principe Umberto e Principe Amedeo, nel quartiere Esquilino, non lontano dal Ministero del Tesoro e vicino alla ferrovia.

La costruzione del nuovo stabilimento fu iniziata nel giugno del 1908 e terminata nel 1911. L’inaugurazione in forma solenne avvenne il 27 dicembre di quell’anno alla presenza delle più alte Cariche dello Stato.

Dopo la seconda guerra mondiale la Zecca di Roma dovette provvedere alla riparazione dei danni provocati dagli eventi bellici ed al rinnovamento degli impianti.

Con la legge 20 aprile 1978, n. 154 la Zecca divenne Sezione dell’Istituto Poligrafico dello Stato.

Alla fine degli anni ’90 l’espansione delle sue attività ha indotto le Autorità competenti a trasferire in altra sede più consona parte delle linee di produzione, sull’esempio di altre Zecche di importanti Paesi europei. I lavori di ristrutturazione di un nuovo stabilimento sono già in avanzato stato.

Attualmente la Zecca conia monete non solo per l’Italia, ma anche per il Vaticano, San Marino, Marocco, Algeria e Thailandia.