a cura del Dr. Prof. Gen. Salvatore Santo Gallo

La denominazione di “borsa” sembra abbia origine da una piazza di Bruges, dove sorgeva un palazzo abitato, fin dal 1300, da una famiglia di mercanti veneziani, i Della Borsa.

Una denominazione che passò, poi, ad Anversa e a Londra, fino a generalizzarsi in seguito alla costruzione della “Bourse de Paris”.

La prima Borsa vede la luce nell’anno 1537 ad Anversa. Qui convengono mercanti e banchieri, sopratutto fiorentini e veneziani, per regolare gli affari e trattare le cosiddette “lettere di credito” (le moderne cambiali).

In seguito, nel 1550, si sviluppa la Borsa di Amsterdam, dove si trattano cambi, titoli pubblici e anche merci. Poi, è la volta della Borsa di Londra, datata 1566, e di quella di Parigi, (1719).

In Italia, la Borsa fa il suo ingresso solo dopo 1800 per effetto di alcune disposizioni napoleoniche. La prima disciplina ufficiale riguarda la Borsa di Roma si fa risalire ad un decreto del 24 dicembre 1802 che detta norme sull’attività dei primi agenti di cambio.

In un progetto del Cardinal Camerlengo Pacca, del 4 aprile 1825, si legge ad esempio che “la Borsa deve servire non a garantire e proteggere gli interessi economici della provincia, bensì quello delle manifatture e del commercio e ha il compito di fornire al Governo le opportune notizie intorno allo stato del commercio e delle arti nel rispettivo circondario, e di suggerire i mezzi acconci al loro sviluppo e prosperamento”.

Datata 28 settembre 1836, la prima normativa della Borsa di Roma, ovvero un “avviso” della Camera Primaria di Commercio, firmato dall’allora presidente Gaetano Giorgi, stabiliva, fra le altre disposizioni, che nell’Istituto romano di piazza di Pietra (un antichissimo tempio eretto da Antonino Pio), le contrattazioni si sarebbero tenute due volte la settimana, e precisamente “il martedì dall’Ave Maria alle due ore di notte e il venerdì mattina, un’ora avanti il mezzogiorno alle due dopo (dalle 11 alle 14, n.d.r.)”.

Una data storica resta quella del 26 settembre 1870, quando la Camera di Commercio autorizza la Borsa Valori di Roma, alla contrattazione della prima società quotata: la “Società anonima per l’illuminazione a gas” di Civitavecchia.

Nel 1882, la Borsa di Roma, viene quindi riorganizzata secondo le norme del nuovo Stato Italiano.