a cura del Dr. Prof. Gen. Salvatore Santo Gallo
L’art. 12 della nostra Costituzione cosi recita: “La bandiera della Repubblica è il tricolore: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. E una Commissione apposita nel 2004 ha stabilito le seguenti tonalità dei tre colori: verde prato 17-6153, bianco latte 11-060, rosso pomodoro 18-1662.
Lo scorso mese di gennaio il Presidente della Repubblica ha festeggiato i 210 anni della nostra Bandiera e nell’occasione ha dichiarato che “è compito di noi tutti far sì che il Tricolore continui a rappresentare per gli italiani l’emblema di uno Stato aperto alla collaborazione internazionale e vicino ai cittadini, simbolo di coesione sociale”.
Allora è bene ricordare che il 7 gennaio 1797 in Reggio Emilia l’assemblea della Repubblica Cispadana, su proposta del patriota romagnolo Giuseppe Compagnoni, decise l’adozione della bandiera verde, bianca e rossa, a bande orizzontali, sostituendo con il verde il colore blu della bandiera francese. Ma già nel 1831 la Giovine Italia, fondata da Giuseppe Mazzini, ebbe come simbolo il Tricolore a bande verticali, e non più orizzontali, che poi nel 1848, con lo scudo sabaudo al centro, diventò la Bandiera dei Regno di Sardegna.
Realizzata l’unità nazionale con la proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861 il Tricolore ebbe lo stemma dei Savoia, orlato d’azzurro e con la corona reale, finché dopo il “referendum” del 2 giugno 1946, spogliato di detti simboli, diventò la bandiera della Repubblica come stabilisce il citato art. 12 della Costituzione.
Particolari norme regolano in Italia l’uso della bandiera nazionale. Essa è concessa dal Capo dello Stato a tutti i Corpi delle Forze Armate. Le bandiere militari sono di tre specie: di guerra, degli istituti militari e di presidio.
Al Corpo della Guardia di Finanza la Bandiera di guerra è stata concessa dal Re Vittorio Emanuele III con il regio decreto 2 giugno 1911, n. 325 e consegnata materialmente il 7 giugno 1914. Essa oggi si fregia di numerose ricompense tra le quali 5 Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia e 13 medaglie ai valor militare di cui 3 d’oro, 4 d’argento e 6 di bronzo.
Il codice penale all’art. 292, come modificato dall’art. 5 della legge 24 febbraio 2006, n. 85, punisce con la multa da 1 .000 a 5.000 euro chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale, e con la reclusione fino a due anni chiunque pubblicamente e intenzionalmente la distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta.
A proposito della nostra bandiera che rappresenta l’unità della Patria libera e democratica, mi piace ricordare a noi anziani ed ancor più ai giovani le parole che il poeta Giosuè Carducci pronunciò il 7 gennaio 1897 in occasione della celebrazione del 1° centenario della nascita del tricolore, “L’Italia è risorta nel mondo per se e per il mondo. Essa per vivere deve avere idee e forze sue, deve esplicare un officio suo civile ed umano, un’espansione morale e politica. Tornate, o giovani, alla scienza ed alla coscienza dei padri e riponetevi in cuore quello che fu il sentimento, il voto, il proposito di quei vecchi grandi che hanno fatto la Patria: l’Italia avanti tutto; l’Italia soprattutto”.
E mi piace ancora ricordare che in quel occasione alla fine del suo discorso l’oratore afferrò un lembo della bandiera, con un gesto nervoso la serrò alla bocca, la baciò e, quando la lasciò cadere, tutte le personalità presenti avvertirono che essa era bagnata di lacrime.
Il nostro vecchio grande poeta infatti non aveva saputo resistere all’impeto di amor patrio che di fronte a quel sacro vessillo, del quale aveva ricordato i gloriosi fasti, gli aveva fatto esclamare: “L’Italia avanti tutto, l’Italia soprattutto”.
Il “Tricolore” vale a dire il verde, il bianco e il rosso, i tre colori che parlarono alle anime generose e gentili: “il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù dei poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi!”.
Così si espresse il Carducci sul significato del Tricolore della Bandiera italiana il 7 gennaio 1897 nell’atrio del Palazzo civico di Reggio Emilia durante il discorso tenuto dal Poeta per commemorare il Decreto che in Reggio stessa, cento anni prima, si stabiliva il colore della nostra Bandiera.