Negli anni ’70 e ’80 e cioè oltre 30 anni fa.

a cura del Dr. Prof. Gen. Salvatore Santo Gallo

Memorandum

On. Luigi Preti – Due volte ministro delle finanze. Socialdemocratico. “La Riforma tributaria è una riforma di costume, che si propone di rendere i cittadini più seri e meno … furbi nei confronti dello Stato”.

On. Athos Valsecchi – Deputato, membro della Commissione Parlamentare per la riforma tributaria. Democristiano. Ministro delle finanze dal 26 giugno 1972 al 6 luglio 1973. “Ciascuno deve partecipare alle spese comuni in base alla propria capacità contributiva. La riforma non è che l’attuazione del precetto costituzionale”.

On. Emilio Colombo – Ministro delle Finanze due volte: dal luglio 1973 al marzo 1974 e nel 1978. Presidente del Consiglio. Democristiano. “Questa riforma è forse la maggiore non solo a livello economico, ma politico e morale che il nostro Paese abbia attuato in questo secolo”.

Sen. Bruno Visentini – Ministro delle Finanze due volte: nel 1974, fino al febbraio 1976. Poi, la seconda volta nel 1985-87. Sottosegretario alle finanze nel primo governo De Gasperi è stato anche presidente della Commissione per la riforma tributaria (succeduto al prof. Cesare Cosciani). “… rilievi così ovvi ed elementari, che non richiederebbero di essere ricordati se nella politica tributaria italiana, dopo l’abbandono dell’opera iniziata da Ezio Vanoni, non fosse stato seguito l’indirizzo opposto che ha portato alla situazione attuale di grave crisi del nostro sistema fiscale”.

On. Filippo M. Pandolfi – Ministro delle Finanze dal 29 luglio 1976 al 10 marzo 1978. Democristiano. Ambiva introdurre nell’apparato tributario l’efficienza e la preparazione professionale. Mai dimenticato il suo progetto di potenziare la Scuola Centrale Tributaria “Ezio Vanoni” dotandola di un ampio convitto e di insegnanti tra i più prestigiosi, sul modello della Scuola della pubblica Amministrazione francese. “L’ampiezza delle riforme da studiare trova un limite soltanto nella compatibilità con i principi generali che disciplinano la Pubblica Amministrazione”.

Prof. Franco Reviglio – Professore di Scienze delle Finanze alla Università di Torino, autore di numerose pubblicazioni e saggi, è stato ministro delle Finanze dal 4 agosto 1979 al 27 giugno 1981. Socialista, tento con ogni mezzo di far credere alla opinione pubblica che sarebbe stata drasticamente ridotta l’evasione fiscale. Un compito arduo, come poi riconoscerà egli stesso. “ Mi ero appassionato all’idea di trasformare la finanza italiana. Comprendo che era un disegno ambizioso che non può esser legato al nome di un solo uomo”.

On. Rino Formica – Due volte ministro delle Finanze: nel 1971 e 1989. Socialista, crede fermamente che una maggiore giustizia tributaria sia la condizione essenziale per la giustizia sociale nel nostro Paese. Dai registratori di cassa ad altri mezzi antievasione, come i coefficienti presuntivi di reddito, vuole trarre la convinzione che un sistema più ordinato e funzionante indurrà il popolo dei contribuenti ad essere meno … evasivo. “La piena funzionalità delle istituzioni tributarie costituisce una condizione preliminare ed essenziale per ogni politica tesa ad accrescere il livello di giustizia sostanziale nella società”.

Prof. Giuseppe Guarino – Democristiano, è stato ministro delle Finanze soltanto per tre mesi, ma la sua “Relazione sullo stato dell’amministrazione finanziaria e su alcune misure da adottare con urgenza” ha impresso un maggior ritmo all’esigenza di approvazione della riforma del Ministero delle Finanze. “ Le disfunzioni dell’Amministrazione, e la sfiducia in ogni possibilità di riforma, possono costituire un comodo alibi in difesa di posizioni particolaristiche.