La seguente comunicazione è stata inviata al Signor Presidente della Camera dei Deputati On. Luciano Violante, al Signor Presidente della Commissione Finanze On. Giorgio Benvenuto, al Signor Presidente On. Silvio Berlusconi e al Signor Presidente della Commissione Giustizia On. Giuliano Pisapia.

Roma, 3 novembre 1997

Con riferimento alla documentazione trasmessa in precedenza, premesso che la Confederazione Unitaria Giudici Italiani Tributari (C.U.G.I.T.) costituisce una componente associativa dei Giudici Tributari diretta a garantire la loro indipendenza secondo il D.L. n. 545/92 (ordinamento giudiziario), si fa presente alla S.V. Ill.ma la necessità di un intervento legislativo modificativo del provvedimento stesso.

I punti essenziali della modifica afferiscono alla particolare posizione dei Giudici “togati” e “laici” con i problemi relativi alle incompatibilità dei “laici” (Avvocati, Dottori Commercialisti, Ragionieri etc.) con l’esercizio delle loro professioni nonché alla possibilità di questi ultimi ad accedere alle cariche di Presidenti di sezione e Presidenti di Commissione.

Il problema centrale riguarda la elezione e la composizione del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, attualmente composto da 6 membri “effettivi” e altri 6 “supplenti”, l’elezione dei quali è avvenuta con seggi elettorali posti soltanto nei capoluoghi di regione.

Sia il modo di elezione sia la composizione di detto Consiglio, i cui componenti non sono esonerati dalle loro funzioni professionali sicché operano soltanto in due giorni della settimana, non garantisce né l’adempimento completo delle onerose funzioni loro attribuite dalla legge né la rappresentatività degli 8.500 circa Giudici Tributari.

La proposta di un Consiglio di Presidenza composto da n. 20 membri, eletti con seggi elettorali funzionanti presso tutte le sedi delle Commissioni Tributarie Regionali e Provinciali garantirebbe una piena rappresentatività dell’organo, mentre la Presidenza di diritto del Primo Presidente della Corte di Cassazione (taluni propongono il Presidente della Repubblica) garantirebbe la completa indipendenza (specie dal Ministero delle Finanze, presso il quale, per legge, è obbligatoria la sede del Consiglio) ed un maggiore prestigio nei confronti di tutti gli organi dello Stato.

Relativamente al D.L. n. 546/92, avente per oggetto le norme processuali del contenzioso tributario, mentre da un canto si esige la riforma di alcune norme che attualmente non rendono agevole l’iter processuale (es. costituzione in giudizio mediante presentazione del ricorso all’Ufficio invece che per posta, istanza specifica per l’udienza pubblica, riforma degli istituti della “sospensione dell’esecuzione dell’atto” e della “conciliazione” etc.) da altro canto necessita la modifica dell’art. 7 che prevede ingiustificatamente l’esclusione della prova testimoniale indispensabile, in particolare, per la lotta contro l’evasione fiscale (è già stata sollevata, su detto articolo, eccezione di illegittimità costituzionale).

Si allegano le proposte di legge della C.U.G.I.T. nelle quali sono indicate dettagliatamente le proposte di riforma dei D.L. n. 545 e 546/92 con le motivazioni che le sorreggono.

Dette proposte hanno parziali identità di contenuti con la c.d. proposta Marongiu che si ritiene sia stata già presentata al Parlamento.

La richiesta di un incontro con il Signor *Presidente della Camera dei Deputati* ha il fine di illustrare con maggiore compiutezza i problemi della “Giustizia Tributaria” riguardanti sia il prestigio che i suoi operatori debbono godere, sia la remunerazione che deve essere loro riconosciuta in relazione a funzioni giudiziarie di non minore valenza di quelle che vengono esercitate da tutti gli altri organi giudicanti.

Il Presidente
Avv. Grazia Ciarlitto

* L’ultima frase, “La richiesta di un incontro con il Signor *Presidente della Camera dei Deputati* …” cambia in base alla carica degli Onorevoli a cui è stata mandata la comunicazione, è cioè: *Signor Presidente della Commissione Finanze*, *Signor Presidente*, *Signor Presidente della Commissione Giustizia*.