Semplificazione della vita al cittadino: una sfida raccolta
Elena Gazzola
Assessore Autonomie locali e federalismo della Regione Lombardia
Avvicinare le istituzioni al cittadino per semplificarne la vita è uno dei punti fondamentali e qualificanti che la Giunta Regionale si è data.
Ecco perché ho scelto per questo mio intervento il titolo “Semplificazione della vita del cittadino: una sfida raccolta”, che sottolinea anche come un filo continuo leghi gli impegni assunti con il mandato assessorile, e la coerenza con l’impostazione in senso federalista che ha sempre contrassegnato il mio operato.
Chi lancia la sfida? Le indicazioni che giungono dal centro, universalmente note come i decreti Bassanini, non ci hanno colti impreparati.
Perché dico che l’abbiamo raccolta? Perché la Lombardia è stata una delle prime regioni italiane a dotarsi degli strumenti idonei per rispettare tempi e indicazioni sollecitati dal centro e per tradurre in leggi regionali i grandi temi affrontati. Il punto finale è quello di arrivare ad assegnare alla Regione il suo ruolo costituzionale di alta programmazione e controllo, e delegare agli Enti Locali il compito di programmazione locale e di gestione è l’obiettivo finale.
I risultati lo testimoniano: per l’Agricoltura c’è già la legge, quella per i Trasporti è al vaglio del Commissario di Governo e attende l’atto formale di pubblicazione, il progetto di attuazione della Bassanini quater, “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia (94 articoli) è al vaglio della competente Commissione Consiliare e prevediamo un iter particolarmente rapido per la sua approvazione.
Mi sembra pertanto inutile soffermarmi sul nuovo progetto di legge, quello relativo al riordino delle Autonomie Locali, approvato in Giunta lo scorso luglio, perché rappresenta un significativo passo in avanti nella direzione dell’ammodernamento dei rapporti tra Regione ed Enti Locali e tra entrambi e i cittadini. Un progetto che va ben al di là della semplice attuazione del D.Lgs. 112 (Bassanini quater).
Non si tratta infatti di una attuazione meccanica, ancorché puntuale, delle indicazioni richieste dalla norma nazionale, ma di una riorganizzazione complessiva di tutte le procedure amministrative degli Enti Locali, cui è stato possibile pervenire prendendo al volo l’occasione che si presentava, per avvicinare la Regione al compito istituzionale che rivendica come proprio, e, nello stesso tempo, per responsabilizzare le Autonomie Locali nei confronti dei cittadini.
L’iter seguito per la definizione della proposta di legge è un altro degli elementi importanti di questa legge, poiché ci si è avvalsi del confronto con tutti i soggetti interessati, in modo da poter giungere ad un riordino completo e organico che, nello stesso tempo, potesse presentare un elevato potenziale di attuabilità.
E’ stato, questo, un successo che sancisce il valore del nuovo corso nei rapporti tra Regione ed Enti Locali. Se, infatti, altre Regioni, come la Toscana e l’Emilia, possono vantare una tradizione pluriennale in tema di decentramento, la nostra Giunta ha dovuto fare i conti con una situazione totalmente opposta.
Vanto di questa Giunta è l’aver istituito dei tavoli di confronto, che sono diventati un vero luogo di confronto istituzionale e non di scontro politico. Non voglio con ciò dire che non vi siano stati momenti nei quali il nodo politico non sia emerso. Basterà ricordare la partecipazione delle Camere di Commercio o il metodo di elezione della Conferenza delle Autonomie per il quale la Regione ha voluto privilegiare l’elezione diretta da parte dei sindaci di tutti i 1546 Comuni lombardi e dei rappresentanti delle 11 province. Ma che si possa parlare di nuovo corso è addirittura riconosciuto e ribadito nella dichiarazione congiunta tra Regione, Autonomie Locali e parti sociali e CCIAA.
E certamente di grande importanza è stata anche la scelta di arrivare ad un progetto unico ed organico, anziché fare ricorso a una sommatoria di Progetti di Legge, ciascuno proveniente dagli assessorati competenti. Ciò ha certamente comportato un lavoro più pesante sia per l’assessorato agli Enti Locali che per tutti gli altri coinvolti, ma il risultato ci consente di dire che ne valeva la pena perché questa riforma amministrativa rappresenta una vera svolta e di sicuro apporterà notevoli vantaggi per tutti i cittadini, visto che si è cercato in tutti i modi di abbinare il decentramento amministrativo con la semplificazione e velocizzazione di tutti gli iter burocratici.
La legge è particolarmente complessa e ponderosa, ma consentitemi di evidenziare alcuni aspetti che rendono bene il senso delle modalità operative adottate.
Per quanto riguarda il titolo delle Attività produttive e dello Sviluppo Economico, si è proceduto a precisare le deleghe alle diverse tipologie di enti locali e funzionali, soprattutto per quanto riguarda l’artigianato, la cooperazione e il turismo.
Ma il punto nodale è quello rappresentato dallo Sportello unico per le Aziende, di cui si è già parlato ampiamente sulla stampa. Una vera e propria rivoluzione introdotta con questa legge – anche se dovrà trovare completamento sulla delicata ma essenziale questione del trasferimento delle risorse – perché non è solo il settore delle attività produttive ad essere beneficiato, bensì tutti i settori.
Si è trattato infatti di dare forma e sostanza ad un istituto col compito di unificare i numerosi procedimenti collegati alle autorizzazioni e di costruire l’unico referente comunale amministrativo e informativo per le imprese. Perciò sarà lo sportello unico a garantire l’accessibilità alle informazioni di cui gli imprenditori necessitano per le decisioni localizzative delle imprese. Ed è lì che le imprese già insediate, o che intendono insediarsi, troveranno assistenza, anche in relazione alla disponibilità di agevolazioni finanziarie.
Nell’articolo dedicato allo Sportello Unico è stato specificato, e quindi distinto, il ruolo di promozione, affidato alle province, dal ruolo di supporto tecnico, con particolare riferimento all’area informatica e alla strumentazione telematica, affidata invece alle Camere di Commercio.
Si tratta di un buon passo in avanti per le imprese, che si inserisce nell’ambito della revisione/semplificazione delle procedure di autorizzazione e che rappresenta il punto d’arrivo di un iter che passa attraverso la definizione di standard per la realizzazione di un’adeguata rete informatica, la determinazione dei criteri e delle forme di incentivazione dell’associazionismo dei Comuni per la costituzione di Sportelli di livello sovracomunale e la completa e dettagliata rilevazione/revisione/semplificazione delle numerose procedure autorizzative oggi vigenti.
Questo dell’unico referente è uno degli argomenti che più mi coinvolgono. Ed è per tale ragione che si sta avviando la costituzione anche di Sportelli Donna, sempre in collaborazione con la CCIAA e il Formaper, ai quali le donne che intendono intraprendere attività imprenditoriali e commerciali potranno rivolgersi per ottenere informazioni, collaborazione, sostegno e guida.
Ma dirò di più. Non sarebbe auspicabile anche uno Sportello del Cittadino? Un luogo unico al quale rivolgersi per tutte le pratiche e tutte le autorizzazioni.
Pensate, per esempio a una famiglia nella quale ci sia un figlio handicappato: per i sussidi e aiuto oggi deve rivolgersi alla ASL, poi al Comune, poi ancora in Prefettura e ritornare infine in Comune. Tempi lunghi, file interminabili, rimbalzi da uno sportello all’altro. Una cosa che potrebbe essere risolta molto più semplicemente con uno sportello del Cittadino. Sarà perciò mia cura attivarmi perché in sede regionale si prenda in considerazione questo problema. Un’altra sfida che raccoglieremo.
Nell’ambito dei capi dedicati al territorio e alle infrastrutture, particolare attenzione è stata dedicata agli articoli sull’urbanistica, che contengono senza dubbio numerose e notevoli innovazioni rispetto alla normativa vigente. In particolare, si è cercato di trovare un punto di equilibrio corretto ed efficace per quanto riguarda il rapporto tra competenze urbanistiche dei comuni e funzioni di pianificazione territoriale delle province.
Tradotto in pratica e semplificando, questo significa, che per esempio, per tutto quanto riguarda le autorizzazioni unico competente è il Comune. Sarà lì che si apriranno e chiuderanno le pratiche, e l’iter, che al momento richiede un paio d’anni si ridurrà al massimo ad un anno. Anche le approvazioni su terreni soggetti a vincolo saranno di esclusiva competenza del Comune, col risultato di contenere nell’arco massimo di sei mesi i tempi necessari per portare la pratica a buon fine. Per non parlare infine dei cambiamenti d’uso e delle piccole modifiche, per le quali sarà sufficiente la sola autocertificazione.
Per quanto riguarda infine i Servizi alla persona e alla comunità, sono stati accolti quasi tutti i pur numerosi emendamenti presentati dalle province e dalle organizzazioni imprenditoriali e sindacali relativi all’istruzione e alla formazione professionale. Il risultato è un testo fortemente improntato alla delega di competenze e risorse.
E, a proposito di decentramento, permettetemi di evidenziare un elemento che mi sembra appropriato. Oggi la Regione impiega 5000 dipendenti. Quando le leggi regionali di riforma degli Enti Locali saranno operanti, 1500 di questi dipendenti (quindi quasi un terzo) verranno decentrati a svolgere il loro lavoro nelle Province e nei Comuni.
Concludendo, intendo attuare a breve un convegno, aperto a tutti gli Enti Locali, che faccia il punto della situazione e che analizzi tempestivamente le indicazioni che emergeranno dall’Osservatorio regionale sulla riforma amministrativa e sul federalismo (il nuovo strumento operativo che la legge prevede), e valuti le eventuali difficoltà incontrate nel periodo iniziale di messa in pratica della legge. In questo modo sarà possibile individuare quali potrebbero essere gli strumenti di maggiore efficacia per aiutare gli Enti nel loro non sempre semplice lavoro di tutti i giorni.
Per tale ragione è nelle mie intenzioni pubblicare quanto prima una guida alla legge, destinata a tutti gli Enti Locali. Una raccolta di schede che indicheranno con chiarezza come cambierà la vita dei cittadini: una sorta di confronto tra il “prima” e il “dopo” la nostra legge che, percorrendola passo dopo passo, sottolineerà tutte le differenze, spiegherà le nuove modalità operative e darà conto di tutte le modifiche del quadro di riferimento.
Elena Gazzola