Lettera di ringraziamento del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Brescia Dr. Proc. Emilio Quaranta – Presidente C.U.G.I.T.
Carissimo Franco,
in tutti questi anni in cui abbiamo avuto modo di lavorare fianco a fianco io come Presidente e Tu quale Segretario Generale della Cugit ho avuto modo di apprezzare le Tue qualità di grande organizzatore e vero motore dell’Associazione:
basti pensare all’eccellente qualità della nostra rivista, periodica, puntualmente edita secondo le scadenze programmate, e – ti assicuro – per gli echi ricevuti personalmente seguitissima per la ricchezza di dottrina e giurisprudenza e perché si distingue su tutte le altre, discontinue e riesumate solo “in tempi elettorali”.
Per non parlare dei varii Convegni da Te “pensati”, coordinati e concertati, con presenze altamente qualificate sia tra i relatori che nella platea, con argomenti sempre di stringente attualità, spesso “anticipatori” di temi profetici, ormai entrati, secondo copione, nel “patrimonio” di altre realtà sindacali del nostro settore; ma si sa le idee camminano… e per noi parlano le cronologie… .
Nè posso sottacere le Tue qualità umane e morali, la Tua trasparenza intellettuale, il Tuo tratto umano e signorile, la capacità di risolvere con ponderazione, saggezza ed equilibrio tutti i problemi, spesso critici, e ce ne sono, in ogni tempo, dai rapporti con i soci, a quelli con il direttivo e con le altre realtà sindacali del panorama tributario, che fanno di Te un “unicum” insostituibile e prezioso per il destino della nostra Cugit.
I Tuoi consigli, suggerimenti, pareri costituiscono sempre un punto di riferimento prezioso ed irrinunciabile.
Ma non solo dal passato prossimo prende lo spunto questo mio scritto.
Esso nasce e si alimenta, per un moto spontaneo del cuore, da una vicenda che mi vede coinvolto per la prima volta nella mia esistenza in una avventura personale, intrigante e coinvolgente:
la mia candidatura voluta il 22 settembre 2008 in quel di Bologna, insieme con l’amico Consigliere Angelo VISCUSI, per il rinnovo del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria del prossimo 9 novembre 2008.
Di fronte alle mie fondate obiezioni, alle mie sofferte preoccupazioni per una contesa alla quale mi sentivo e mi sento impreparato, inadatto, non all’altezza degli ambiti traguardi raggiunti dalla nostra Associazione nella precedente tornata, ho trovato subito, oltre all’incoraggiamento del C.D., il Tuo sostegno, conforto e rassicurazione.
E questo mi ha convinto più di ogni altra cosa ad accettare il rischio, pur conscio dei miei limiti e della mia pochezza. E lo dico senza falsa modestia, perché chi mi conosce bene, come mi conosci Tu, lo sa bene.
Ebbene nel giro di 40 giorni Tu mi hai, ci hai, preso per mano, e con affetto, comprensione, suggerimenti e consigli, con una abile regia, indelebile nel mio ricordo, hai ispirato passo passo ogni mio comportamento, gesto, intervento.
Ti conoscevo ma non immaginavo a quale acme di dedizione, attaccamento, passione sarebbe arrivato il tuo dinamismo.
L’ideazione di una campagna elettorale, creativa ed innovativa rispetto agli standard tradizionali, sono frutto della Tua innata capacità di sorprendere e sorprenderci.
Il mio pensiero va allo spot televisivo, da Te ideato e promosso, che tanta simpatia e, mi auguro, consenso, ha suscitato tra i 4000 giudici tributari aventi diritto a voto e da Te raggiunti uno ad uno via e.mail.
Mi sono affidato completamente a Te ed ho potuto apprezzare sempre più le Tue doti di ideazione, di programmazione, pianificazione, con una tempistica pianificata, anche con le tecnologie più avanzate, io ahimè sono un inetto al riguardo..
Così ricordo l’invio di uno “Speciale Elezioni” della nostra bella rivista, Tribuna Finanziaria, edita in tempi record, da Te scritta interamente ed inviata nel momento più conveniente, prima delle elezioni, a soci e non soci, ma aventi diritto al voto.
E ancora una volta ciò è stato apprezzato, molto e vivamente, perché hai svelato a tutti i retroscena, certamente non edificanti, di chi dal 1996 ha fatto del C.P.G.T. un proprio feudo, impedendo in tutti questi anni, per la evidente contiguità di interessi con l’Amministrazione, una seria, ormai da anni sentita e matura riforma della Giustizia Tributaria, pensando al proprio futile tornaconto, attraverso scambio di agevolazioni, distribuzione di cariche ed incarichi ben retribuiti.
Grazie anche per questo, perché ormai, con la Tua cronistoria, documentata ed ostensibile, il re Ubù è nudo.
E cosa dire delle esemplari tavole rotonde sulla Giustizia Tributaria, in particolare sullo Statuto dei Diritti del Contribuente, da Te volute e realizzate su canale satellitare, con un audience incredibile, ne ho le conferme, trasmissioni seguite da una vasta platea (tutti siamo contribuenti!), alla quale, forse per la prima volta, da addetti ai lavori quali noi siamo venivano disvelati gli arcana imperii, contribuendo così a formare una coscienza civica sui doveri inderogabili dell’Amministrazione Finanziaria.
In un mondo per me del tutto ignoto, quello della politica politicante, con la “P” minuscola, senza il Tuo aiuto sarei stato travolto dalle 1000 furbizie, dai 1000 tradimenti di uomini, ominicchi o quaraquaquà di sciasciana memoria, che, tradendo intese, alleanze, accordi, apparentamenti, pseudo cordate e quant’altro, mi avrebbero triturato nella grattugia dei voltafaccia, delle disonestà, degli opportunismi, dei voltagabbana, pronti a prendere voti tramite noi della Cugit, senza dame, con buona pace dei principi dell’Honeste vivere, della Promissio boni viri, dello Stare pactis.
E pensare che taluni sono dei giudici ordinarii…
Se non ci fossi stato Tu a togliermi da un forte imbarazzo, guidandomi in questo rinnegato mondo, certamente avrei involontariamente favorito dei felloni.
Al riguardo ho molto apprezzato e condiviso il gesto risolutivo e finale, da Te pensato, di smascherare con una lettera, esempio ideale di un corretto modo di fare contesa politica, tutti questi tranelli, facendo una opera di esaltazione della correttezza paradigmatica della Cugit, che riappropriandosi della propria linearità di sempre, ha deciso di correre da sola, con i 2 proprii candidati, dopo aver raggiunto la prova “provata” delle slealtà.
Infine, last but not least, le lettere a doppia firma dei candidati, calibrate ed efficaci, con il nostro programma, sui motivi della richiesta di un voto di preferenza, con “santini” pesanti e …pensati.
Il tutto “condito” da un sapiente, intelligente e puntuale invio (ah la tecno-dipendenza!) di efficaci Messaggini (Sms), inviati agli elettori e che fanno riflettere e faranno votare noi della Cugit.
Hai fatto caro Franco tutto il possibile ed anche di più, con una partecipazione ed un impegno che va molto al di là della Tua carica istituzionale in seno alla Cugit, con dedizione appassionata alla causa in cui credi da anni e nonostante i Tuoi molteplici impegni in molti altri settori (dai giudici di pace al pubblico impiego).
Comunque vadano le cose il 9 novembre te ne sono grato e riconoscente.
Quanto è stato fatto, hai fatto, costituiscono certamente un quid pluris che Ti (ci) distingue per capacità, lealtà, spirito di servizio e sacrificio.
Tutto al di là della mia modesta persona, che talvolta hai dovuto, e giustamente, pungolare, ma anche io, da te accompagnato e orientato, ho fatto del mio meglio.
Scusami se non sempre ci sarò riuscito.
Ma credimi ce l’ho messa tutta…
In estrema sintesi:
con queste premesse la VITTORIA dovrebbe arriderci.
Fa’ quel che devi, accada quel che può.
Queste mie parole, scritte di getto, vogliono essere solo una testimonianza della mia gratitudine, a riconoscimento, caro Franco, di un Tuo impegno verso di me al di sopra di ogni aspettativa.
Ma è della Cugit, che ho imparato ad amare tramite Te, sperare contro ogni speranza.
Perché in Te c’è una convinzione incrollabile nei valori della Associazione, di cui da tempo sei Segretario generale. Come recita il nostro motto: Iustitia est norma vitae ad pacem.
avevo trovato in Te un amico.
Ho trovato in Te un fratello.
Grazie.
Brescia, 03 novembre 2008
Con stima
Emilio Quaranta