a cura del Dr. Prof. Gen. Salvatore Santo Gallo

Come si legge nel volume “Vita di Galileo Galilei” di Antonio Banfi (edit. Feltrinelli, Milano 1962, pagg. 259 – 264) il Santo Uffizio riunito in solenne adunanza nel Convento di S. Maria sopra la Minerva in Roma, il 22 giugno 1633 condannò al carcere formale il grande scienziato pisano perché sospettato d’heresia per aver tenuto e creduto dottrina contraria alle sacre e divine scritture, che il sole sia centro del mondo e che non si muova da oriente ad occidente, e che la Terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tenere e difendere per probabile un opinione dopo essere stata dichiarata e definita contraria alla Sacra Scrittura.

“Questo fu il dettato”:

“Ti condaniamo al carcere formale in questo S. Offizio ad arbitrio nostro; et per penitenze salutari t’imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitenziali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare o levar in tutto o parte de sodette pene e penitenze.”

Quindi, inginocchiato, tra il silenzio dell’assemblea, Galileo pronunciò parola per parola l’abiura:

“Io Galileo, figlio del q. Vinc. Galileo di Fiorenza, dell’età mia d’anni 70, constituto personalmente in giuditio, et inginocchiato avanti di voi Emin.mi et Rev.mi Cardinali in tutta la repubblica Christiana contro l’heretica pravità generali Inquisitori, havendo davanti gl’occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso e con l’aiuto di Dio crederò per l’avve­nire, tutto quello che tiene, predica et insegna la S. Cattolica et Apostolica Chiesa. Ma perché da que­sto S. Offizio, per haver io, dopo d’essermi stato con precetto dell’istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova, e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo, né in voce né in scritto la detta dottrina, e dopo d’essermi notificato che detta dot­trina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l’istessa dottrina già dannata et apporto ragioni con molta eficacia a favor di essa, senza apportar alcuna solutione, sono stato giudicato vehementemente sospetto d’heresia, cioè d’aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo et immobile e che la terra non sia centro e che si muova; Pertanto, volendo io levar dalla mente delle Eminenze V e d’ogni fedel Christiano questa vehemente sospitione, giustamente di me concepita, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori et heresie, e generalmente ogni et qualunque altro errore, heresia e setta con­traria alla Santa Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa haver di me simil sospi­tione; ma se conoscerò alcun heretico o che sia sospetto d’heresia, lo denontiarò a questo S. Offizio ovvero all’Inquisitore o Ordinario del luogo dove mi trovarò. Giuro anco e prometto d’adempire et osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S. Offizio imposte; e contravvenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da’ sacri canoni et altre costitutioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Cosi Dio m’aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani.”