Chi era, e chi è, la Confederazione Unitaria Giudici Italiani Tributari
La Confederazione Unitaria Giudici Italiani Tributari – C.U.G.I.T. nasce all’indomani della riforma del processo tributario (1996) quale organismo sindacale deputato alla difesa degli interessi dei singoli Giudici che, per effetto della su menzionata riforma, si vedono equiparati, a pieno titolo, (eccezion fatta per la retribuzione) alle altre giurisdizioni: Penale – Civile – Amministrativa (TAR – Consiglio di Stato). Come per le altre giurisdizioni (penale ecc.) viene istituito un Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria che è l’equivalente del CSM Consiglio Superiore della Magistratura, con una propria autonomia gestionale e finanziaria.

C.U.G.I.T. e la riforma della Giustizia
Va precisato che, fino alla riforma, le commissioni tributarie e quindi i singoli giudici, vivevano un rapporto di dipendenza dal Ministero delle Finanze che era il vero e proprio “dominus” della situazione: il legislatore quindi, con la riforma del processo tributario, ha inteso colmare il grave squilibrio esistente in virtù di questo rapporto di dipendenza, ponendo su uno stesso piano le due parti del processo: l’una il Ministero delle Finanze e l’altra il contribuente rappresentato dal suo professionista. Ovviamente questa riforma ha scontentato chi in questo rapporto di dipendenza conservava un bacino di privilegi rappresentato dal potere sulle liti pendenti tra contribuente e Stato, un utenza che rappresenta la considerevole cifra di circa 25.000/30.000 miliardi (£) anno.
I fondatori
I fondatori del sodalizio sono: Grazia Ciarlitto, Pasquale Maglione, Pierluigi Serena, Salvatore Santo Gallo, Paolo Calvi di Coenzo, Vincenzo Cardilli e Vincenzo Teodori. Immediatamente dopo accettò di far parte del sodalizio il Presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Brescia il Prof. Francesco Trovato. Viene poi chiamato a ricoprire l’incarico di responsabile per le relazioni esterne prima, e segretario generale poi, il motore organizzativo della C.U.G.I.T., il giornalista Franco Antonio Pinardi, da venti anni elemento di spicco del sindacalismo autonomo del Ministero delle Finanze, ma anche riferimento per importanti sodalizi associativi, alcuni dei quali da lui presieduti, come i pubblici dipendenti, i dirigenti delle amministrazioni statali ecc. ecc.
Grazie a questa illuminata collaborazione, la C.U.G.I.T. si dota di un importante mezzo di comunicazione: Tribuna Finanziaria, periodico di informazione fiscale e tributaria, da oltre 25 anni imprescindibile riferimento nel panorama editoriale italiano. Poco dopo TF, diventerà l’organo ufficiale della C.U.G.I.T., trasformandosi in periodico di informazione giuridico – tributaria.
Bisogna anche considerare che fino alla nascita della C.U.G.I.T., esistevano due associazioni che, in oltre un ventennio, non avevano fatto altro che distribuire cariche ma che, di fatto, non avevano altro merito se non quello di aver gestito l’isola felice del potere tributario; si consideri, infatti, che:
- la Giustizia Penale, da tutti conosciuta perché assurge ai clamori della cronaca per lo scalpore spesso provocato da eccellenti arresti e per i cruenti fatti di cronaca che ne caratterizzano l’operato, in realtà, secondo un analisi logica, attiene solo ad una minoranza di cittadini, in pratica quella che viola le leggi dello Stato;
- la Giustizia Civile, viene invocata solo da quei cittadini cui sono stati lesi nei diritti patrimoniali;
- la Giustizia Tributaria, incidendo sulla sfera patrimoniale d’ogni cittadino senza differenza di ceto, ordine o grado (vedi cartelle pazze) ed intervenendo nelle Imprese (vedi liti con il fisco derivanti da accertamenti e verifiche fiscali) rappresenta la vera giustizia di “massa” perché protagonista della sfera finanziaria e quindi del benessere e, a volte anche della sopravvivenza, delle persone / aziende interessate.
Esistono tre gradi di giudizio che rappresentano, come per le altre giurisdizioni, sicura garanzia che giustizia venga fatta in caso di violazione di diritti o dei doveri. Primo grado: Commissione Tributaria Provinciale, secondo grado: Commissione Tributaria Regionale, ultimo grado: Suprema Corte di Cassazione sezione specializzata.
I collegi giudicanti sono composti di tre Giudici: uno “togato” proveniente dalla magistratura ordinaria, che assume la funzione di presidente della Sezione giudicante, (in una commissione secondo la dimensione della provincia o regione vi sono più sezioni), due giudici laici, in pratica professionisti (dottori commercialisti, ragionieri, ingegneri) o dirigenti dell’Amministrazione Finanziaria o della Guardia di Finanza in congedo, che rappresentano la parte competente del giudizio, quello tributario, fatto di bilanci, contabilità ecc. ecc. (si pensi che alcuni presidenti di sezione, magistrati, in due anni non hanno fatto nemmeno una sentenza. Alcuni dicono perché oberati da impegni legati alla loro funzione ordinaria di magistrati, altri, insinuano che questa loro assenza sia imputabile alla non padronanza della materia ed alla mancanza delle competenze necessarie per giudicare su una materia, quella tributaria, totalmente basata su l’impostazione fiscale dell’azienda o del contribuente, che richiede competenze e conoscenze specifiche approfondite, in pratica taluni togati considerano la presidenza di una sezione come una sinecura da cui ricavare compensi.
Tornando a noi, la C.U.G.I.T. nasce in questo contesto e subito si rende conto dell’enormità degli interessi in gioco, quindi, considerato il particolare momento di transizione, anziché impostare tutta la sua opera sulla richiesta d’aumenti salariali decide di lavorare per rendere più autonoma e quindi più garantita una Giustizia, quella tributaria, che, incidendo come anzidetto sulla sfera patrimoniale dei cittadini e delle imprese, se mal gestita potrebbe divenire un centro di pericolosissimo potere in grado di condizionare l’economia del Paese e le scelte di carattere politico. Ci si rende subito conto che esiste un tentativo molto deciso di interrompere l’opera di divulgazione che la C.U.G.I.T. pone in essere con convegni, tavole rotonde, trasmissioni televisive, atte a far conoscere al cittadino i suoi diritti e i suoi doveri, tentando di infrangere quel muro d’isolamento voluto da coloro che pensavano di poter governare a loro piacimento la “nave” della Giustizia Tributaria; per realizzare tutto ciò la C.U.G.I.T. chiama a se tutti coloro che desiderano lavorare per una Giustizia equa, che rispetti i diritti delle parti, e che non sia deferente nei confronti del potente di turno. Nella logica quindi del vecchio, ma sempre efficace, detto: “l’unione fa la forza” con una modifica statuaria del marzo 1998, consente l’ingresso nella propria struttura delle altre due parti del processo, l’Amministrazione Finanziaria dello Stato e i rappresentanti dei contribuenti nonché i contribuenti stessi. Perché tutto questo? Perché un sindacato di Giudici diventa un sindacato aperto anche a terze persone? E’ molto semplice, perché il convincimento di tutti i rappresentanti della C.U.G.I.T. è quello di, seppur nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, aprire un dialogo tra le parti, abbattendo il muro della pregiudiziale opposizione, per giungere alla risoluzione dei gravosi problemi mediante un sereno confronto.
I tentativi di boicottaggio di questa operazione, prima nella storia della Repubblica, sono innumerevoli, ma la forza delle idee è più forte, come diceva un antico filosofo, della volontà di reprimerle. Certo abbiamo toccato un mondo di privilegi, spesso economicamente importanti, privilegi corporativistici, privilegi di pochi, convinti che la Giustizia sia un bene prezioso che deve essere garantito a tutti, nella trasparenza di una casa di vetro.
Siamo partiti da convegni ed incontri con i Parlamentari, completamente ignari della situazione al punto da rendersi necessario l’invio di documenti d’approfondimento ad ogni singolo parlamentare o senatore; siamo poi passati a convegni rivolti agli imprenditori dove, per la prima volta, Giudici, Ufficiali della Guardia di Finanza e dirigenti dell’Amministrazione Finanziaria spiegavano quale fossero i diritti e i doveri di ciascuno, sfatando la negativa considerazione che vedeva lo Stato come bieco repressore delle violazioni fiscali anziché un partner intelligente pronto a supportare e consigliare, così come d’uso nei paesi democraticamente evoluti, la parte economicamente sana del paese: le imprese. Siamo arrivati a denunciare gravissime violazioni della Costituzione attuate, nella completa indifferenza dell’ignaro mondo politico, da alcuni magistrati motivati solo ed esclusivamente dalla bramosia di potere e di denaro, interessando della questione il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio dei Ministri e le altre alte cariche istituzionali, e da ultimo, ma non ultimo, stiamo girando per il Paese per far conoscere uno strumento, Lo Statuto dei Diritti del Contribuente, che rappresenta la svolta legislativa, in termini di garanzie, per cui la C.U.G.I.T. ha sempre lottato, ha sempre lavorato e lavora, una svolta che garantisce ad ogni cittadino, con una precisa legge dello Stato, quali siano, in maniera precisa ed inequivocabile, i diritti e i doveri delle parti, parti che devono, in un sereno confronto operare per la crescita del Paese, nel rispetto dei diritti / doveri.
Perché dunque bisogna sostenere la Confederazione Unitaria Giudici Italiani Tributari? Perché abbiamo dimostrato “sul campo” la nostra equidistanza dai giochi di potere, abbiamo dimostrato, rinunciando ad offerte allettanti delle altre associazioni, ad incarichi e prebende. Perché intendiamo operare, in modo assolutamente indipendente ed equidistante, per una Giustizia che ridiventi la “madre” da tutti sempre agognata, pronta ad accogliere i propri figli nel momento del bisogno, una “madre” pronta a redimere, pronta a punire, pronta a consigliare ed a prevenire, in ogni caso però una madre che ci appartenga per l’affetto filale che le è dovuto e che essa deve rendere a ciascuno dei suoi figli, auspicando un ritorno ai tempi in cui, scrive il Calamandrei nel suo pregevole testo: “L’elogio dei Giudici scritto da un avvocato: “del Giudice si deve conoscere solo il nome apposto, quale firma, in calce alla sentenza.”

Le prime opere
Ma veniamo concretamente all’operato della “prima” C.U.G.I.T., all’indomani delle prime elezioni per l’organo di autogoverno, il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.
Liberate quindi la mente e il cuore dai sentimenti di appartenenza associativa, dal corporativismo, e da eventuali pregiudizi, onde possiate voi, signori Giudici, salomonicamente apprendere come si sono svolti i fatti.
Su indicazione e stimolo del Dr. Francesco Trovato, Presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Brescia e Vice Presidente della C.U.G.I.T., viene organizzata la prima “Inaugurazione dell’Anno Giudiziario Tributario – Corte d’Appello di Brescia“.

Anziché prodigarsi in una naturale azione aggregativa mediante la ricerca di nuovi iscritti, nel tentativo di colmare il naturale “vuoto” legislativo conseguente alla recente riforma di attuazione del “processo tributario” la C.U.G.I.T. organizza i seguenti convegni:
- Perugia – Sala de Notari, 12 maggio 1997, dal titolo “Esperienze e problematiche nel nuovo processo tributario ad un anno dall’entrata in vigore del D. Lgs. 545 del 1992”.
- Milano – Centro Congressi Cariplo, 30 giugno 1997, dal titolo “Il nuovo processo tributario: problemi giuridici ed organizzativi”.
Inoltre, nel settembre 1997, viene anche consegnato, ad nutrito gruppo di deputati e senatori, appartenenti ai diversi schieramenti politici, una articolata proposta di legge contente modifiche ed integrazioni ai decreti legislativi 545 e 546 del 31 dicembre 1992. La proposta anticipata di diversi anni alcuni argomenti di sconcertante attualità quali: aumento del numero dei componenti del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, cumulabilità dei compensi, lo svolgimento delle votazioni presso tutte le sedi delle commissioni regionali e provinciali, inserimento di componenti “laici” nel Consiglio di Presidenza, cumulabilità dei compensi con i trattamenti pensionistici, allargamento delle competenze delle Commissioni tributarie alle controversie attinenti tutti i tributi dello Stato, e degli Enti Locali, costituzione in giudizio a mezzo posta.
A fine settembre 1997, il Direttivo C.U.G.I.T. invia una lettera al Ministro delle Finanze dal titolo, “Il contenzioso tributario è KO” dove viene con forza segnalato che la Giustizia tributaria è in ginocchio per mancanza di personale, per carenza di locali, e scarsità di mezzi. Viene inoltre segnalato con forza, lo scandaloso “modus agendi” con cui sono state indette, e condotte, le elezioni del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, che rimane così nelle salde mani dei soliti noti.
Nel dicembre 1997, stante la gravissima situazione di incertezza in cui versano le Commissioni Tributarie, a seguito dello scellerato provvedimento licenziato dalla Commissione “Bicamerale” che ha cancellato, di fatto, la Giustizia tributaria, il neo costituito nuovo direttivo C.U.G.I.T., si reca, accompagnato dall’On. Valentina Aprea, dal Presidente del Senato On. Luciano Violante, a cui manifesta lo stato di stupore e di sconforto dei Giudici tributari italiani determinato dalla modifica dell’art. 121 della proposta “Boato”, ricevendo precise assicurazioni da parte del Presidente che si impegna ad operare affinché tale provvedimento venga modificato a favore della sopravvivenza della Giustizia Tributaria.
A seguito del su menzionato incontro, il Direttivo C.U.G.I.T. inizia una fitta serie di incontri volti a sensibilizzare i deputati e senatori degli opposti schieramenti. Tra questi giova segnalare il positivo incontro, in Senato, con colui a cui va imputato il deciso “cambio di rotta” rispetto alla succitata proposta “Boato”, quello con il sottosegretario On. Gianni Marongiu, le cui qualità, e la cui sensibilità rispetto alle problematiche del pianeta Giustizia Tributaria, erano già ben note e confortanti, essendo egli una persona di grande cultura del diritto.

Iniziano, nel frattempo, le prime consultazioni sollecitate dalla C.U.G.I.T. al fine di verificare la possibilità di una UNIFICAZIONE delle sigle che rappresentano i Giudici Tributari: L’Unione, di Giovanni Rosso, L’Associazione, di Marinucci, e la C.U.G.I.T. Il Primo incontro, tenutosi nello studio dell’avvocato Marinucci in Roma, dopo un iniziale clima di positivo confronto, si trasforma in una vera e propria aggressione da parte di alcuni componenti dell’Unione e dell’Associazione tanto che il Direttivo C.U.G.I.T., onde non degenerare, è costretto ad abbandonare i lavori.
Nei primi mesi del 1998, il Presidente C.U.G.I.T., Avv. Grazia Ciarlitto, inizia una strenua battaglia per la rivendicazione dei compensi dei Giudici Tributari, denunciando, altresì, il continuo ed inarrestabile spreco di denaro.
La scellerata decisione della Bicamerale, su menzionata, riprende agli inizi del 1998 nuovo vigore, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza delle Commissioni; la C.U.G.I.T. decide quindi di dare pubblico risalto alla questione inviando, tramite il segretario nazionale Pierluigi Serena e il segretario generale Franco Antonio Pinardi, a tutti i deputati ed a tutti senatori della Repubblica uno studio preparato dai vice presidenti C.U.G.I.T. Trovato e Gallo, sulla legittimità Costituzionale della Giustizia tributaria e sul contenzioso in Europa. Inoltre, il 20 marzo 1998, presso l’aula biblioteca del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – CNEL, in Roma, viene organizzato un convegno, presenti sottosegretari e presidenti delle Commissioni Finanze, dal titolo: “Commissioni tributarie, legittimità costituzionale e centralità nel contenzioso ed esperienze europee”. Seguirà, il 27 marzo 1998, un ulteriore simposio di studio presso “Palazzo San Macuto”, dove la C.U.G.I.T. riceverà pubblico, unanime consenso, dalle forze politiche presenti e dove il Sottosegretario Gianni Marongiu dichiarerà che “la decisione della Bicamerale è un grave errore a cui il Governo deve porre urgente rimedio”.
Quasi risolto il problema della Bicamerale, ecco emergere altri problemi fomentati soprattutto dal Ministero delle Finanze che, evidentemente mal sopportando la recente autonomia e terzietà della Giustizia tributaria, anche in virtù della acquista parità con il contribuente, sancita nel nuovo ordinamento, tenta in ogni modo di ostacolarne il buon funzionamento, prima non erogando i dovuti, seppur miseri, compensi ai Giudici e poi sollevando il problema dell’Incompatibilità professionale ad esercitare la funzione di Giudice Tributario.
Inizia una nuova battaglia per la C.U.G.I.T., che afferma la necessità di prevedere l’incompatibilità, soprattutto sul piano territoriale, precisando che, anche per i togati esistono istituti quali l’astensione e la ricusazione, che hanno sempre ben funzionato. Privare la Giustizia tributaria della parte specialistica rappresentata dai commercialisti, e tributaristi vuol dire perdere un valore professionale certo, che arricchisce il processo tributario, a tutto favore di chi vede la Giustizia Tributaria come un occasione corporativistica da governare. Vengono organizzati, incontri, tavole rotonde, simposi anche con i singoli Ordini professionali, e nazionali. Questo è anche il tema principale trattato nella seconda nazionale edizione dell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario tributario – Corte d’Appello di Brescia – organizzata dal Presidente Trovato e la C.U.G.I.T. verso la metà del 1998, dal titolo Riforma dell’art. 102 della Costituzione – “La funzione giurisdizionale è esercitata dai Giudici ordinari, amministrativi e tributari, istituiti e regolati dai rispettivi ordinamenti giuridici”.
Ma la C.U.G.I.T. è particolarmente sensibile anche ai problemi del personale di segreteria, in bilico tra le due appartenenze, quella della Commissione, e quella decisamente più imperante del Ministero delle Finanze da cui dipendono, onde così cominciare anche a trattare il problema dell’Autonomia e Terzietà dal Ministero delle Finanze, viene organizzato, il 10 ottobre 1998, presso la Villa reale di Monza, il convegno Amministrazione – Autorità – Amministrazione – Servizio, a cui partecipano alti esponenti del Ministero delle Finanze, del mondo politico e delle Istituzioni. I lavori sanciranno l’assoluta necessità che le parti coinvolte nel processo tributario siano assolutamente terze rispetto allo stesso, per garantire l’assoluta autonomia e indipendenza del giudizio.

Non sfuggono però all’attenzione della C.U.G.I.T., nemmeno le problematiche afferenti il corpo della Guardia di Finanza da cui dipende il compito delle indagini sulle violazioni fiscali. Vari sono gli interventi operati in tal senso dal Gen. Prof. Salvatore Santo Gallo, Vice Presidente della Confederazione, che assomma agli oltre 40 anni di servizio nella Guardia di Finanza, la più recente mansione di studioso e componente della Commissione Tributaria regionale dell’Emilia Romagna prima e del Lazio poi.
Nel ottobre 1998, il Presidente Ciarlitto organizza un importantissimo e riuscitissimo convegno in Prato, dal titolo: “Le nuove sanzioni tributarie: La personalizzazione per la razionalizazione del sistema”.
L’epurazione posta in essere a seguito del decreto sulle incompatibilità, seppur trovando strenua difesa da parte della C.U.G.I.T., inizia il suo impietoso iter, colpendo professionisti che per decenni avevano esercitato la funzione di Giudice tributario con onore, prestigio e professionalità, godendo della totale, immutata, stima di tutti gli “utenti” per la loro specchiata indipendenza.
Stupisce, a tal proposito, che molti dei componenti delle due associazioni non togate si appiattiscono al volere dei potenti, che avendo tutto il naturale interesse a creare posti vacanti da assegnare con graduatorie nettamente a favore dei togati, iniziano una vera e propria epurazione da cui però, viene “dimenticato” qualche simpatico amicone laico, d’altronde si sa, la legge per gli amici si interpreta, e per i nemici si applica, consentendo a costoro di rimanere nel novero della Giustizia tributaria per ancora molti anni!!!

Ma la C.U.G.I.T. non si da per vinta, arrivando per sino ad interpellare il Garante della Protezione dei dati personali sulle modalità con cui il Consiglio di Presidenza sta conducendo le “indagini sull’incompatibilità”.
Nell’aprile 1999, con un emendamento senza precedenti, e perfettamente in linea con le battaglie sino ad ora promulgate, decide di modificare il suo statuto, nel profondo convincimento che le problematiche sin qui affrontate, debbano e possano trovare giusta soluzione, solo nel confronto tra le parti coinvolte nel processo tributario, sancendo pari diritti e pari dignità. Così con un emendamento senza precedenti, seppur nella differenziazione dei ruoli e delle funzioni, decide di aprire la partecipazione al sodalizio C.U.G.I.T., sia ai rappresentanti del Ministero delle Finanze e della Guardia di Finanza, sia ai rappresentanti del cittadino contribuente / impresa.
La relazione del Ministero delle Finanze sull’andamento della Giustizia tributaria 1.4.1996 / 31.12.1998, approvata nella seduta del 27 aprile 1999, scatena la reazione della sola C.U.G.I.T., che interpreta tale relazione come un vero e proprio atto di imperio sulle commissioni, su cui, in palese evidenza, il Ministero tenta di allungare la sua “longa manus” per farne un suddito quiescente.
Molte sono le iniziative poste in essere dai componenti del nuovo direttivo C.U.G.I.T., tra cui l’intervista fatta dal Segretario Nazionale Francesco Fiore, al Ministro della Funzione pubblica Angelo Piazza, Giudice tributario presso la Commissione tributaria regionale dell’Emilia Romagna, sia sul tema dell’incompatibilità, sia sulla possibilità che Giudici non togati possano accedere alla Presidenza delle sezioni.
Quello della Presidenza delle sezioni tributarie, ma anche delle commissioni, è un tema sollevato dalla C.U.G.I.T. come prioritario in tempi che anticipano il dibattito odierno, spostando cioè tale diritto, dall’ereditarietà della toga, a quello della competenza e professionalità del candidato, sia esso laico o togato.

Questo è anche uno dei temi trattati nell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario Tributario: “I problemi della Giustizia tributaria alle soglie del terzo millennio” organizzato dal Prof. Trovato e dalla C.U.G.I.T., il 14 maggio 1999. In quell’occasione si parlerà ancora molto, di incompatibilità e terzietà, nonché delle difficoltà di trovare un accordo programmatico sull’unificazione delle associazioni che rappresentano i Giudici Tributari.
Nei primi giorni del luglio 1999, ad opera del Col. Dr. Paolo Calvi di Coenzo, membro del direttivo nazionale C.U.G.I.T., presso la caserma della Guardia di Finanza di San Lazzaro di Savena, viene organizzato un incontro proprio sul tema dell’unificazione delle sigle associative. Purtroppo, la discussione ben presto si tramuta in una vera e propria nuova aggressione, da parte dei componenti dell’Associazione e dell’Unione, che, evidentemente, mal digeriscono il dover confrontarsi con la sempre crescente rappresentanza della C.U.G.I.T. Anni di dormiente predominio sui Giudici tributari, devono aver fatto pensare a questi signori, di possedere dei diritti divini imprescindibili sulla rappresentanza, quindi ogni pretesto è buono per sconfessare le nuove realtà, e, non avendo argomenti concreti e logici, ogni riunione finisce in una rissa convulsa, dove le domande ricorrenti sono: “Ma voi chi siete“, “Noi c’eravamo prima di voi“, e altre corbellerie del genere.
Verso la fine del 1999, la C.U.G.I.T. organizza il primo Corso gratuito di formazione per Giudici Tributari; per Funzionari e Dipendenti delle Commissioni; per i Dipendenti del Ministero delle Finanze, e per i professionisti. Il corso registra un enorme successo, tanto da esaurire ogni volta i posti disponibili. E’ articolato in quattordici giornare, e, per la prima volta, si parlerà anche del divieto della prova testimoniale nel processo tributario.

Il 1999 è veramente un anno ricco di iniziative, e la C.U.G.I.T., a tutto campo, profonde le sue energie per risolvere i gravi problemi della Giustizia tributaria, ma non solo, i componenti del direttivo, si impiegano anche su diversi fronti, come i rapporti tra amministrazione e cittadino, le problematiche del personale di segreteria, l’illegittimità costituzionale dell’art. 16, settimo comma, del d.l. n. 5454/92, e del Regolamento per il procedimento disciplinare nei confronti dei Giudici tributari, la ricerca di collaborazione con il personale e i dirigenti degli uffici delle Entrare, del Territorio e delle Dogane al fine di meglio comprendere e affrontare le crescenti problematiche tributarie.
Se da una parte la C.U.G.I.T. è continuamente ammiccata dai singoli personaggi delle altre due realtà associative, che premono per l’unificazione, cosa per altro sollevata per la prima volta proprio dalla C.U.G.I.T., ogni volta che vengono fissati incontri all’uopo deputati, salta sempre su lo schizofrenico di turno che, con insulti e provocazioni varie, inficia, azzerandolo, il processo unificativo. E’ il caso, ad esempio del convegno del 29 ottobre 1999, organizzato dall’Unione sulla Giustizia Tributaria in Europa e dell’Europa, a cui la C.U.G.I.T. viene invitata quale relatore, ma a cui, con sprezzante protervia, non viene concesso il diritto di parola e di intervento.

Il 3 dicembre 1999, la C.U.G.I.T. organizza un convegno dal tema: “La Giustizia Tributaria” strumento di “Giustizia sociale” per i cittadini e per le imprese (amministrazione; autorità – amministrazione; servizio). Nel riuscitissimo simposio si tratteranno molti argomenti di scottante attualità quali: “Lotta all’evasione: incidenza nella sfera patrimoniale dei cittadini e delle imprese in relazione alla “capacità contributiva”. La Giustizia socio – tributaria: l’autotutela, l’accertamento con adesione, la conciliazione giudiziaria. Le nuove sanzioni tributarie non penali: aspetti di rilevanza “sociale” e presidi cautelari giurisdizionali”.
La riunione unificatrice
Nel gennaio 2000, in Cassazione, viene organizzata una grande riunione allargata per definire i termini della “famosa” unificazione. Prima di entrare però, nell’aula deputata alla su descritta assise, ai componenti del Direttivo C.U.G.I.T., e a quelli dell’Unione, viene chiesto di firmare una sorta di delega in bianco unificativa, cosa questa per cui il direttivo dell’Unione capeggiato da Giovanni Rosso, e quello della C.U.G.I.T. al completo, decidono, con il seguente comunicato, di abbandonare la Cassazione e il previsto incontro.

COMUNICATO STAMPA
In Roma, il giorno 29 gennaio 2000, presso il Palazzo di Giustizia – Aula Gianlombardo, gli Organi rappresentativi dell’Unione Nazionale Giudici Tributari e della C.U.G.I.T. intervenuti alla Assemblea indetta per l’unificazione delle esistenti associazioni dei Giudici Tributari;
rilevato
che ad opera di un gruppo di presenti in aula si è impedito l’esame e la discussione degli emendamenti allo Statuto della costituenda associazione unitaria nonostante che il Comitato promotore avesse rivolto apposito invito a tutti i Giudici Tributari a trasmettere eventuali osservazioni ed emendamenti con l’evidente scopo di dare vita ad un organismo associativo con la fattiva partecipazione dell’intera categoria;
che i numerosi emendamenti pervenuti da ogni parte d’Italia testimoniavano la necessità di un confronto e di un approfondimento per dare solidi connotati di democraticità all’azione unificatrice;
che la proposta di non discutere alcunché e di approvare al buio la bozza di statuto era inaccettabile;
che le scalmanate manifestazioni di insofferenza poste in atto da quel gruppo precostituito e lo scorretto impedimento di un sereno confronto di idee hanno creato un clima impossibile per ogni costruttivo dialogo;
ritenuto
che era palese la manovra verticistica diretta ad impadronirsi della costituenda associazione con lo scopo, non troppo recondito, di gestire le prossime elezioni per il Consiglio di Presidenza;
osservato
che non sono state oggetto di valutazione neppure le equilibrate e pertinenti proposte avanzate dal Dott. Giacomo Caliendo, Presidente del C.D.P.G.T., dirette a dare contenuti più razionali alla riunione;
che inutile è risultato ogni tentativo di ricondurre alla ragione gli autori di quel clima esagitato;
atteso
che una proposta avanzata dall’Unione Nazionale dei Giudici Tributari di porre in discussione in via preliminare e redigere poi un documento di protesta e disapprovazione del progetto ministeriale diretto a licenziare tutti od almeno settemila degli attuali Giudici Tributari è stata respinta e considerata non degna di esame sempre ad opera di quel gruppo pervaso solo da mire di accaparramento della nuova, costituenda associazione;
considerato
che le scriventi associazioni, pur animate da seri intenti di unificazione, non potevano subire i descritti atteggiamenti di prevaricazione;
che non era assolutamente proponibile costituire la nuova compagine associativa senza la preventiva discussione ed approvazione dello statuto;
che le manovre poste in essere si configuravano più come una tattica di fusione per assorbimento da parte dell’associazione romana che come un processo di unificazione che viceversa richiedeva e pari dignità per ogni Sodalizio che vi partecipava;
ritenuto
che la descritta situazione minava alla base il processo di unificazione perché rendeva impraticabile lo scioglimento delle esistenti organizzazioni per aderire ad occhi chiusi ad un’associazione blindata in uno statuto che veniva imposto come un diktat senza alcuna preventiva discussione degli emendamenti presentati.
Tanto considerato, le rappresentanze della U.N.G.T. e della C.U.G.I.T., preso atto della inaccettabile metodologia posta in essere da un gruppo precostituito con evidenti scopi egemonici e di assurda preminenza,
HANNO DELIBERATO
di abbandonare la riunione e lasciare alla loro sorte i propugnatori di azioni verticistiche che probabilmente daranno vita alla creazione di una quarta associazione piuttosto che ad una sola unificata.
I responsabili dell’Unione Nazionale Giudici Tributari e della C.U.G.I.T. hanno dato avvio a concrete iniziative per addivenire ad una vera e, questa volta, democratica unificazione statuendo sin da oggi un patto di azione comune a tutela degli interessi dei Giudici Tributari.
Invitano i colleghi che hanno inviato la quota associativa per la costituenda nuova associazione a chiedere il rimborso della somma versata non risultando raggiunto lo scopo dell’unificazione.
Roma, 29.01.2000
Confederazione Unitaria Giudici Italiani Tributari C.U.G.I.T. – Unione Nazionale Giudici Tributari
Mentre i componenti dei direttivi C.U.G.I.T. ed Unione, al di fuori dell’aula, analizzano il tranello scientemente ordito onde vengano di fatto cancellate ed azzerate le altre realtà associative con la costituzione di una nuova associazione di cui però non fu dato di sapere lineamenti e contenuti, all’interno dell’aula di Cassazione, i presenti, danno vita ad una nuova associazione, presunta unitaria: “A.M.T.”, consegnando supinamente il vincolo associativo dell’Associazione più rappresentativa dei Giudici laici, nelle salde mani togate di Martone, Caliendo e Sepe. Poco dopo il Presidente uscente dell’Associazione abdicante, l’avvocato Giuseppe Marinucci, si ritirerà in Cassazione a svolgere la funzione di Giudice in Corte di Cassazione – sezione tributaria.
“L’ultimo insulto ai Giudici tributari” questo il titolo della lettera inviata a tutti i Giudici Tributari in conseguenza della proroga del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria. Infatti, “con una pressante opera di pressing”, posta in essere da alcuni componenti del Consiglio di Presidenza, la Commissione Finanze del Senato approva una proroga di quattordici mesi al vigente Consiglio, con totale sprezzo dei diritti dei Giudici tributari a rinnovare il proprio organo di autogoverno.

La C.U.G.I.T., inizia immediatamente una serrata battaglia contro il provvedimento, informando tutti i Giudici Tributari, ma anche, per diretta mano del segretario generale Franco Antonio Pinardi, il Signor Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, i Presidenti di Camera e Senato e ogni singolo deputato e senatore. Le copiose iniziative poste in essere dai componenti C.U.G.I.T. contro l’illegittimità costituzionale della “prorogatio” porteranno i promotori di tale scempio ad una audizione di verifica alla Camera dei Deputati. Va debitamente evidenziato come la neo costituita A.M.T. non assuma alcun provvedimento o concreta iniziativa contro una si palese violazione dei diritti dei Giudici tributari, dimostrando il totale appiattimento e quiescenza nei confronti di chi ne regge le sorti e il comando.
L’operato della C.U.G.I.T., seppur principalmente volto a controvertere il provvedimento della succitata “prorogatio”, non dimentica però di volgere la sua attenzione verso nuovi, fondamentali, strumenti legislativi quali: “Lo Statuto dei Diritti del Contribuente“. La C.U.G.I.T., inizierà un vero e proprio percorso formativo ed informativo (sino ai giorni nostri) sul nuovo strumento legislativo, che modifica radicalmente lo “status” delle parti coinvolte nel processo tributario dando reale e concreta parità al contribuente e al Ministero delle Finanze. In quest’ottica vengono organizzati incontri, convegni e seminari in tutto il Paese. Tra questi, giova segnalare il riuscito convegno organizzato il 29 gennaio 2001 a Sirmione dal tema: “Lo Statuto dei Diritti del Contribuente“, che ha visto la partecipazione del Comando provinciale territoriale della Guardia di Finanza, dei rappresentanti dell’Agenzia delle Entrare, del Ministero delle Finanze e dei rappresentanti del Cittadino contribuente / impresa.
Sempre nel 2001 si susseguono numerosi incontri e convegni quali:
L’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario Tributario, nell’ottobre 2001, dal tema: “Aspettative di Riforma per la Giustizia tributaria ed i suoi Giudici“; L’Organizzazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, di lezioni sul diritto processuale tributario, sulle sanzioni tributarie non penali, sullo Statuto dei Diritti del Contribuente; Trasmissioni televisive sul pianeta Giustizia, magistralmente dirette e condotte dal Comm. Virgilio Baresi; Il Convegno a Campione d’Italia dal tema: “Enclave, peculiarità territoriale e la sua dinamica socio – economica“; il convegno di Lavagna dal tema: “Effetti giuridici ed economici dello Statuto dei Diritti del Contribuente sull’Impresa e sull’Azienda, Amministrazione e sul Cittadino“, organizzato in collaborazione con Ficiesse e con il Sindaco autonomo Lavoratori Finanziari, a cui partecipò, oltre ai numerosi illustri relatori, anche il Prof. Gianni Marongiu, padre dello Statuto; il Convegno di Sondrio, del giugno 2001, dal titolo “Effetti giuridici ed economici dello Statuto dei Diritti del Contribuente sull’Impresa e sull’Azienda“, con il patrocinio del Sole 24 Ore e la collaborazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e di funzionari dell’Agenzia delle Entrate; il Convegno di Brescia organizzato con l’Ordine dei dottori Commercialisti dal tema: “Gli obblighi del legislatore e dell’Amministrazione Finanziaria sanciti dallo Statuto dei Diritti del Contribuente”.
Dal 2002 ai giorni nostri
Nel 2002, il 26 gennaio, presso l’Aula Magna della Commissione Tributaria regionale dell’Emilia Romagna il nuovo Direttivo Nazionale ha eletto la nuova Giunta, sotto descritta, che guiderà il sodalizio per il futuro quadriennio:
- Ciarlitto Grazia Presidente
- Gallo Salvatore Santo Vice Presidente
- Antonini Giulio Vice Presidente
- Gattuccio Diego Segretario Nazionale
- Fichtener Augusto Vice Segretario Nazionale
- Pinardi Franco Antonio Segretario Generale
- Calvi di Coenzo Paolo Tesoriere
24 novembre 2002, le tanto agognate elezioni del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria: dopo una strenua campagna elettorale la C.U.G.I.T. elegge con 909 voti il suo rappresentante, nella persona del Presidente, Avv. Grazia Ciarlitto al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria. Un grande successo che ci ha consentito di avere una voce autonoma, libera e competente nell’Organo di autogoverno dei Giudici tributari. Certo una voce minoritaria, ma che ha impedito, con il suo costante vigilare, lo strapotere di una cordata guidata dai soliti noti. Dopo tante battaglie il Presidente uscente Antonio Martone, passando il testimone al Magistrato Ennio Sepe prima, e al Magistrato Angelo Gargani poi, si è “ritirato” a fare il Presidente della Commissione di Garanzia per sciopero, dimostrando che la Presidenza del Consiglio e dell’Associazione, così come successo per Marinucci portano davvero fortuna!
Nel giugno 2002, a causa dell’evidente incompatibilità delle funzioni di Presidente C.U.G.I.T. con il nuovo ruolo di Componente nel Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, l’Avv. Ciarlitto si dimette dalla stessa, dando luogo a nuove elezioni che termineranno con la seguente, nuova Giunta Nazionale:
- Emilio Quaranta Presidente
- Gallo Salvatore Santo Vice Presidente
- Curami Ganni Vice Presidente
- Francesco Fiore Segretario Nazionale
- Franco Antonio Pinardi Segretario Generale
- Maurizio Martone Tesoriere
- Antonini Giulio Consigliere
- Ciarlitto Grazia Consigliere
- Faranda Ignazio Consigliere
- Viscusi Angelo Consigliere
Stante l’ormai diffusa, acquisita usanza da parte di diverse Commissioni Tributarie, di celebrare l’organizzazione dell’Anno Giudiziario, la C.U.G.I.T. si dedica ad altre iniziative, partecipando altresì alle singole cerimonie, ed intervenendo pubblicamente dando voce al pensiero, ai bisogni e alle volontà degli associati.
Siamo arrivati quasi ai giorni nostri se si considera il periodo di governo del Consiglio di Presidenza, quindi, per facilitare la lettura di quanto fatto, come minoranza, in questi anni di Governo della Giustizia tributaria, elencheremo solo alcuni degli eventi principali che la C.U.G.I.T. ha posto in essere dal 2003 al 2008.
Oltre alle numerose partecipazioni a trasmissioni televisive e tavole rotonde, i membri della Giunta e del Direttivo C.U.G.I.T., si sono prodigati, su tutto il territorio nazionale, onde divulgare i pregi e i vizi di questa nostra Giustizia tributaria. A dare risalto a quanto sin qui fatto, ci ha pensato l’organo ufficiale di stampa della Confederazione: la rivista Tribuna Finanziaria, che ha riportato fedelmente la cronaca dei fatti che si sono succeduti in questi anni. Molto hanno fatto però in tal senso, anche i due nostri portali, quello storico www.cugit.it e quello più recente www.magistraturatributaria.it
Ricordiamo brevemente La conferenza dei Revisori nel marzo 2003, il Convegno a Brescia “Centralità nelle professioni”.
Il 14 aprile 2005 viene organizzato un importante convegno internazionale dal tema: “Le investigazioni e la Privacy: aspetti civili e penali” in cui oltre agli argomenti in programma viene ampiamente discusso il tema della prova testimoniale nel processo tributario.
Ultimi, ma non ultimi, due eventi che intendo segnalare per la particolare importanza ed il notevole rilievo sono: il convegno del 18 maggio 2007, presso la Camera di Commercio di Milano, dal titolo: “Giustizia Tributaria verso il riconoscimento Costituzionale” e l’importante simposio organizzato, alla sala Cenacolo della Camera dei Deputati dai Revisori contabili, condotti dall’inossidabile Presidente Virgilio Baresi sul tema del riciclaggio.
Ma veniamo ora a quello che non abbiamo fatto in questi ultimi anni di governo della magistratura tributaria, cioè a quello che il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria ha fatto con il quiescente accordo dell’A.M.T.
N.B.: sembra che la fortuna continui ad assistere il sodalizio presidenziale, infatti il Presidente dell’A.M.T. Giacomo Caliendo è stato eletto, nelle ultime elezioni politiche, Sottosegretario al Ministero della Giustizia.
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Possono essere soci ordinari dell’associazione tutti i Giudici Tributari d’Italia che esercitino le funzioni presso le Commissioni Tributarie.
Possono essere soci sostenitori dell’associazione tutti coloro che per la frequenza alla associazione, o per aver contribuito finanziariamente o svolto attività in favore della stessa ne sostengono l’attività e lo scopo sociale.
La domanda di ammissione, corredata delle generalità, e della sottoscrizione dell’aspirante associato, deve essere inviata alla Segreteria Generale della C.U.G.I.T. in Via Antonio Kramer, 21 – 20129 Milano (MI); oppure via fax al numero 02/56804855; o via mail a info@cugit.it
Chiunque desideri ricevere maggiori informazioni può contattare il Segretario Generale Cav. Franco Antonio Pinardi al n. telefonico 02/48464213 – Fax. 02/56804855 – Cell. 335/6391544 oppure 366/2751144. La Segreteria Generale della C.U.G.I.T. è ubicata in Via Antonio Kramer, 21 – 20129 Milano (MI).
Sono sempre gradite notizie concernenti la situazione concreta di esercizio dell’attività nelle varie Commissioni Tributarie comprese quelle relative alle disfunzioni e carenze delle strutture, così come potranno essere inviati suggerimenti circa gli obiettivi da raggiungere, utilizzando il seguente numero di fax: 02/56804855.